24.3.15

Prunus spinosa

E' tra i primi arbusti ad annunciare l'arrivo della primavera con la sua bella fioritura bianca, che si trasformerà nel blu dei piccoli frutti tondi alla fine dell'estate. In questi giorni il sentiero ne è pieno, ed è un piacere camminare in mezzo a loro. Si tratta di una pianta spontanea, molto diffusa ovunque, e la specie qui presente è la Prunus spinosa. Dai suoi frutti si ricavano delle bevande alcoliche, mentre la corteccia era un tempo utilizzata per colorare la lana ed il legno come combustibile. In fitoterapia, infine, ha proprietà purganti, diuretiche e depurative del sangue.


17.3.15

Salviamo i rospi

Capita di frequente, in queste serate di fine inverno, quando scende un po' di pioggia, di incontrare lungo la strada numerosi rospi. Sono lì soprattutto perché nel periodo fine febbraio - inizio marzo, al termine del letargo, svolgono una migrazione primaverile per giungere nel luogo dell'accoppiamento e lungo le strade hanno anche maggiore facilità di mangiare alcuni insetti. Questi rospi sono infatti degli animali molto utili per l'uomo e per tutto l'equilibrio naturale: si cibano di lumache, insetti, piccoli roditori, e per questo si può capire quanto siano importanti ad esempio nei dintorni di un orto. Purtroppo per ignoranza e pregiudizio talvolta vengono uccisi volontariamente dall'uomo. Come se non bastasse, anche l'inquinamento e la distruzione delle piccole zone umide, contribuiscono alla loro scomparsa. In terzo luogo, lungo le strade sono facilmente colpiti dalle auto, e infatti in molte zone d'Italia e d'Europa si organizzano veri e propri trasferimenti da un lato all'altro della carreggiata per evitare la loro morte. Ma noi con una guida attenta e prudente possiamo evitarli e questo sarà un grande vantaggio per tutti noi. Occhio ai rospi, dunque!


10.3.15

Le siepi spontanee

Fino a pochi decenni fa, la campagna era un ambiente complesso e armonico costituito da campi, siepi, fossi, alberature e macchie boschive, che l'agricoltura moderna ha cambiato radicalmente.
In circa 30-40 anni sono state eliminate l'80% circa di siepi, alberature e macchie. La meccanizzazione e la monocoltura necessitavano di ampi spazi e le siepi erano d'intralcio, così sono state in gran parte eliminate.
Solo da poco tempo si è compresa la grande importanza delle siepi.
E' infatti in queste siepi che, man mano, si installano insetti utili, uccelli, rettili e piccoli mammiferi; essi portano al costituirsi di una grande variabilità ecologica che si autocontrolla, impedendo lo sviluppo eccessivo di parassiti dannosi per le nostre piante.
Le siepi proteggono dal vento, dall'erosione, aumentano la variabilità architettonica e la biodiversità.
Molte zone del sentiero sono state lasciate a siepe.

2.3.15

Orientamento

Anche in un sentiero breve (due chilometri e mezzo circa) e ben segnalato come il sentiero di Palliccio, si può avere la curiosità di trovare l'orientamento. Letteralmente: trovare l'oriente, cioè capire in che direzione si sta andando. Soprattutto per motivi didattici: ai bambini in visita infatti spieghiamo sempre alcuni metodi più o meno precisi per capire dove si trovano il nord e gli altri punti cardinali. Oltre alla bussola, alle stelle, alla posizione e al movimento del sole, si può fare riferimento ad un'altra possibilità per capire, quando siamo all'aria aperta, dove si trova il nord. Nella foto qui sotto si vede un bel cerro (Quercus cerris) che si incontra lungo il percorso. La parte esposta grosso modo verso il nord, quella cioè che non riceve mai i raggi solari, si riempie di muschi e licheni e risulta ben diversa da quella esposta verso il sud.